Il Progetto  Critical reviews of the historical and social disciplines for a formal education suited to the global society”ha ottenuto dall'Unione Europea un finanziamento per realizzare nel corso di tre anni delle azioni volte ad introdurre in 6 Paesi l'educazione alla cittadinanza mondiale nei curricula scolastici di storia, geografia ed educazione civica.

Il progetto è iniziato il 1° maggio 2013 e terminerà il 30 aprile 2016. Riguarderà la fascia degli studenti tra i 12 e i 18 anni.

Indurre l'educazione alla cittadinanza mondiale all'interno dei curricula scolastici nel concreto significa: a) individuere i temi/problemi globali di storia, geografia, economia, educazione civica a partire dai quali superare l'insegnamento eurocentrico e formale negli studenti competenze e conoscenze utili a capire le grandi dinamiche planetarie entro cui collocare le vicende locali e il proprio vissuto personale (individuale e collettivo). b) superare l'idea che i temi/problemi globali siano altro dalle discipline scolastiche, un altro da collocare in spazi extracurriculari, delegati a figure diverse dall'insiegnante.

Presupposti del Progetto.

Presupposto del Progetto è l'idea che davanti alla permanenza della povertà nel mondo e l'aggravarsi delle disuguaglianze planetarie, un cambiamento reale nella modalità di affrontare questi problemi non può avvenire se non si crea un clima culturale diffuso e favorevole.

La base per questo cambiamento nel clima culturale è la formazione dei cittadini ed in aprticolare la formazione che viene all'interno del percorso scolastico. I processi di educazione formale infatti hanno tempi adeguati alla riflessione profonda, strutturano le modalità congnitive e agiscono sulla durata, offrendo gli strumenti per una conoscenza critica del mondo e dei meccanismi che stanno alla radice delle principali problematiche socialiplanetarie.

Per ottemperare questo compito l'educazione alla cittadinanza mondiale è una risorsa fondamentale a disposizione della scuola purchè essa sappia compiree un salto di paradigma e da semplice strumento di approfnodimento a latere del percorso disciplinare compia un salto e divenga capace di permeare l'insegnamento scolastico curriculare. 

L'approccio interculturale e non eurocentrico, l'attenzione alla dimensione mondiale e interconnessa dei problemi, la transdisciplinarietà e l'educazione alla complessità devono divenire i presupposti per una modernizzazione dell'insegnamento di tutte le discipline.

Luoghi  di realizzazione del Progetto: Italia (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Sardegna, Calabria, Sicilia), Austria, Olanda, Irlanda, Repubblica Ceca, Bulgaria

ONG capofila: CVM Marche

ONG italiane coinvolte: Accri, Amici dei Popoli, Celim Milano, CVCS, Osvic, Prodocs, Cisp.

ONG straniere coinvolte: Austria (Südwind), Olanda (CMO), Irlanda (APA), Repubblica Ceca (ARPOK), Bulgaria (ESA)

Obiettivi specifici del Progetto

1)Promuovere nelle scuole di 6 Paesi europei, l'adozione di nuove metodologie didattiche  per diffondere  un nuovo modo di raccontare il mondo di oggi

2)Diffondere nuovi materiali ed esperimenti didattici  relativi alle discipline storiche e sociali.

Contributi istituzionali del Progettoa) Una rete di ONG consolidata: Nell'agosto del 2012 la Commissione europea ha deliberato un co-finanziamento triennale per il Progetto di Revisione critica dei curricoli scolastici geo-storico sociali: “Critical reviews of the historical and social disciplines for a formal education suited to the global society” (DCI – NSAED/ 2012/280-15). Il finanziamento ha permesso di consolidare la sinergia tra ONG italiane ed europee coinvolte nell'azione.b)I seminari per insegnanti più seguiti in Italia: L'ONG CVM, capofila del Progetto dal 2007 organizza ogni anno un seminario nazionale per insegnanti. I seminari nazionali, giunti alla 7a edizione, promuovono unariflessione che ha come focus l'Educazione allo sviluppo e la revisione scientifica delle discipline scolastiche. Ogni anno i seminari sono frequentati da centinaia di insegnanti e sono l'unica esperienza in Italia capace di raccogliere un'adesione così ampia su questi temi. c)il contributo dei partner nei PVS. Ciascuna tra le ONG aderenti è in contatto con partner di cooperazione internazionale nel Sud del mondo. Le informazioni e le visioni della storia, della geografia dell'economia provenienti dalla riflessione di questi attori costituisce un retroterra importante per l'elaborazione di materiali didattici capaci di superare l'eurocentrismo e di mostrare concretamente gli esiti della cooperazione internazionale. d) Il contributo della migliore ricerca universitaria. Le Università di Bari, Urbino, Macerata, Pavia nelle persone dei professori e ricercatori Antonio Brusa, Catia Brunelli, Andrea Fumagalli, Roberto Mancini stanno sviluppando insieme al capofila CVM un percorso pluriennale di riflessione teorico pratica sulla didattica più adatta all'educazione globale. e) Le indicazioni del MIUR. Il Ministero della Pubblica Istruzione nelle sue recenti indicazioni invita gli insegnanti a superare la rigidità degli standard educativi per arrivare a un approccio didattico trasversale organizzato in aree disciplinari che promuova la cittadinanza attiva.

Risultati attesi:1)200 scuole coinvolte in un sondaggio sul rapporto tra i temi dell’ educazione allo sviluppo, la  storia e le  discipline sociali nelle scuole dei Paesi coinvolti dal Progetto.2) nuovi materiali didattici prodotti e pubblicati da editore nazionale (Mondatori edu)3) 450 insegnanti coinvolti in 3 seminari internazionali.4) 3 laboratori didattici realizzati per le Istituzioni della Pubblica Istruzione nazionali e locali.5) 200 scuole coinvolte in sperimentazioni didattiche innovative. (10 scuole in Sardegna )6) Una pubblicazione bilingue prodotta con i risultati del sondaggio (al punto 1)

Attività1) Istituzione di un Comitato Scientifico Internazionale composto da ricercatori Università, esperti di educazione alla sviluppo ed insegnanti provenienti da 6 Paesi europei e 1 paese dell’America Latina .2) Realizzazione di  una indagine sulla presenza della educazione allo sviluppo all’interno delle discipline storiche e sociali insegnate nelle scuole.3) Produzione di materiali didattici innovativi per insegnanti e studenti in 6 lingue e pubblicazione  in forma di ebook, nei Paesi di destinazione.4) Organizzazione di  200 sperimentazioni didattiche innovative sul tema dell’educazione allo sviluppo  all'interno di discipline storiche e sociali.5) Hosting di 3 seminari internazionali con laboratori partecipativi per insegnanti e autorità scolastiche.

Le scuole coinvolte in Sardegna dal Progetto sono:

l'Istituto Comprensivo di Cabrashttp://istitutocomprensivocabras.it/)

l'Istituto Comprensivo di San Vero Milis (http://www.icsanveromilis.it/)

 

Attività secondo anno

In atto una sperimentazione presso l'istituto Comprensivo di S. Vero con 21 ragazzi (scuola media); 

Una sperimentazioni in due classi di seconda elementare per un totale di 32 allievi  nel Comprensivo di Cabras

Una sperimentazione in una classe quinta elementare per un totale di 16 allievi nel comprensivo di Cabras

Una sperimentazione in due classi terze medie del Comprensivo di Cabras.

Realizzata una Rete Sarda di Scuole per la Revisione dei Curricula Scolastici in chiave interculturale e una piattaforma on line dove è possibile trovare materiali didatttici utili per le sperimentazioni di aula (www.popolieterre.net

La rete gode della collaborazione della collaborazione e sostegno del CVM Marche, dell'Università di Sassari, di Sardegna Solidale e dell'Ufficio Scolastico Regionale e si avvale del coinvolgimento di 10 scuole della Regione Sardegna

Sempre all'interno del secondo anno di attività è stato realizzato il giorno 17 aprile 2015 un seminario regionale dal titolo: "Le indicazioni per il curriculum. La didattica della storia in una dimensione interculturale". Al seminario, patrocinato dall'Ufficio Scolastico Regionale, hanno partecipato circa 120 docenti. Prestigiosi i relatori invitati: Antonio Brusa, Giovanna Cipollari, Catia Brunelli, Paolo Calidoni.

 

Attività terzo anno

Le scuole, attracero gli insegnanti sperimentatori e ricercatori, accompagnate dagli operatori Osvic, si impegnano a disseminare gli strumenti didattici realizzati nei primi due anni di progetto presso i loro istituti.

Viene implementata la rete territoriale rivolta alla promozione della revisione dei curricula scolastici in chiave interculturale con il coinvolgimento degli attori istituzionali (Regione Sardegna- Assessorato alla Pubblica Istruzione e Ufficio della Presidenza; Ufficio Scolastico Regionale)

Vengono pubblicate le  UDA realizzate dalle scuole italiane aderenti la proposta sul sito www.popolieterre.net, spazio on line che l'Organismo ha creato specificamente per la diffusione dei risultati del progetto.

L'Osvic collabora alla realizzazione della pubblicazione finale con i risultati dell'Azione a livello italiano ed europeo e alla elaborazione di una pubblicazione specifica con la casa editrice  LOECHER, che dedicherà un "quaderno della ricerca" all UDA create dai tre anni di lavoro.

 

 

 

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