La continuità dell'Azione dell'Osvic sul territorio regionale è da tempo garantita e resa sostenibile da prezioso contributo che la Fondazione Banco di Sardegna offre all'Organismo.
Le risorse della Fondazione destinate al Volontariato e al settore NO Profit sono un patrimonio a cui l'Osvic attinge per finanziare le sue iniziative.
Nel corso degli anni la sinergia tra l'Organismo e la Fondazione si è rafforzata a fronte di un impegno costante e serio con cui le proposte Osvic venivano sviluppate, monitorate e valutate.
I Progetti più recenti:
2007.“…Abbiamo bisogno di diritti”. Il progetto ha analizzato il tema dei diritti umani nel mondo con una attenzione particolare all'intervento del volontariato nella tutela dei diritti dei minori.
2009. “Formazione di personale volontario per progetti di formazione umana in Italia e nei Sud del Mondo". Il progetto ha sviluppato una serie di attività formativa rivolte ai giovani per la loro inclusione in attività di cittadinanza attiva nel territorio dell'Isola e nei progetti internazionli dell'Osvic.
2013. "Intercultura e volontariato per la promozione della cittadinanza mondiale". Il progetto è stato pensato come un "viaggio interculturale" sviluppato in seminari, convegni, laboratori sul tema dell'incontro tra popoli e comunità diverse.
2014. "Il Volontariato e la Cittadinanza. Per uno sviluppo umano integrale". Il progetto ha previsto numerose iniziative informative e educative sul territorio dell'Isola e in collaborazione con una rete di soggetti con cui l'Organismo collabora da tempo: associazioni, Istituzioni locali ed Università.
2015. "Il Volontariato per la sovranità alimentare e il diritto al cibo". Un progetto è articolato nell'analisi di 4 focus specifici:1)Il land grabbing. 2)L'Agricoltura urbana. 3) Lo spreco alimentare. 4)La questione dell'accesso, vendita e scambio delle sementi.
2017. "TABULE':percorsi di autonomia ed integrazione strutturati per richiedenti asilo,rifugiati e titolari di protezione sussidiaria e umanitaria. Il progetto si compone di 3 linee d'azione complementari: 1) Favorire percorsi di autonomia e di inserimento personalizzati a rifugiati/ richiedenti e titolari di protezione internazionale. I percorsi saranno costruiti al fine di rispettare i desideri e le capacità delle persone accolte, nel rispetto e nel dialogo con le comunità locali, attraverso occasioni formative e di orientamento professionale, supporto all'alfabetizzazione a scolarizzazione, attività culturali e ricreative. 2) Rafforzare la rete di soggetti che sul territorio si occupano di accoglienza ed inclusione, promuovendo un networking e la coordinazione interistituzionale tra tutti i portatori di interesse, per creare nuove prassi innovative che abbiano effetti durabili nel tempo ed esercitare azioni di lobbying per la promozione dei diritti e l'inserimento sociale dei profughi. 3) Promuovere la cultura dell’accoglienza e della solidarietà presso la cittadinanza, utilizzando il valore aggiunto del volontariato, fornendo strumenti di sensibilizzazione, informazione e formazione rispetto alle tematiche dell'integrazione per aumentare il livello di conoscenza e sensibilità della comunità sul tema. La risposta emergenziale è solo un primo passo di un processo che costruirà successivamente percorsi di integrazione stabili. Il progetto mira pertanto a dare una risposta strutturale alla domanda sociale che pone il costante arrivo di stranieri sul nostro territorio.
2018. "Integrazione MSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati) e resilienza delle comunità" Il progetto si inquadra come una iniziativa di promozione della cultura della integrazione e ha come obiettivo quello di favorire percorsi di inclusione sociale di giovani minori stranieri non accompagnati giunti nella nostra Regione. Essi sono ragazzi dai 15 ai 17 anni di età, protagonisti di un pesante progetto migratorio: sono entrati irregolarmente in Italia per contribuire al mantenimento della famiglia rimasta lontana nel paese di origine e nella speranza di migliorare la propria condizione socio-economica. Vivono una condizione di solitudine e abbandono; spesso sono privi di punti di riferimento e bisognosi di essere garantiti nei loro diritti e nelle opportunità di accesso alle occasioni di inclusione sociale e lavorativa. Il Progetto si pone come opportunità di intervento concreto rispetto a due esigenze specifiche individuate proprio dai portatori di interesse del settore e in sinergia con questi ultimi. Da un lato la necessità di creare interventi di prevenzione della devianza e di integrazione rivolti ai minori stranieri non accompagnati; dall'altro il dovere di facilitare un processo di cambiamento sociale , puntando sull'accrescimento della resilienza della comunità sarda nella convinzione che la promozione di percorsi di adattamento sociale reciproco tra comunità possano contribuire a ridurre la vulnerabilità e le conflittualità di fronte ai mutamenti sociali in atto. Il progetto prevede quindi la realizzazione di percorsi di autonomia e di inclusione personalizzati rivolti ai minori destinatari dell'Azione, nel rispetto dei desideri e delle capacità dei ragazzi accolti, attraverso occasioni formative, informative, laboratori interculturali, di socializzazione e di orientamento professionale. In tale percorsi ruolo fondamentale lo avranno i giovani del servizio civile e gli studenti degli istituti della provincia coinvolti in progetti di alternanza scuola lavoro che saranno protagonisti di un cammino di educazione alla pari con i loro coetanei stranieri. In una forma complementare rispetto ai percorsi rivolti ai minori stranieri non accompagnati sono previste iniziative informative che promuovano dinamiche di resilienza nella comunità locale, creando opportunità di conoscenza e di incontro per comprendere le cause di eventuali conflittualità, prevenirle e creare presupposti di integrazione reciproca tra comunità ed individui.
2019. Non uno di meno. Percorsi di inclusione sociale attraverso l'uso consapevole delle tecnologie digitali. Il progetto mira a realizzare percorsi di inclusione ed integrazione sociale che contribuiscano alla crescita di cittadini consapevoli e responsabili in una società "glocale" attraverso un uso consapevole delle ICT. Queste ultime sono uno strumento fondamentale nei nostri tempi ma debbono essere coniugate a valori di inclusione e solidarietà, a competenze, e a una analisi critica rispetto alle potenzialità e ai rischi ad esse connessi per evitare fenomeni sociali, con cui già oggi le nostre comunità si devono confrontare( cybr bullismo- hate speech; dipendenza da social network, ecc). Il progetto individua tre nodi :
a) l'alfaberizzazione informatica come strumento di inclusione sociale rivolta a specifici focus group a rischio esclusione: stranieri, disabili; anziani;
b) la promozione in ambito scolastico di una riflessione sull'uso consapevole delle ICT con un preciso riferimento ai fenomeni di hate speach/ cyber bullismo/ dipendenze da social network.
c)La formazione degli adulti, genitori, docenti, operatori ass. di volontariato per fornire loro strumenti idonei ad affrontare le sfide educative che l'era di internet presenta.
Il progetto sarà completato da un evento informativo a livello regionale in cui attraverso modalità comunicative teatrali, cinematografiche e letterarie si ragionerà in forma innovativa su come le moderne tecnologie stanno cambiando la nostra società.
Infine. L'Azione si caratterizza, attraverso peculiarità progettuali specifiche adattate al contesto, come declinazione locale di una iniziativa di livello nazionale implementata da una rete di 20 partner, operanti in 12 regioni italiane e di cui Osvic è referente regionale.
2020. Diversi da chi? Negli ultimi anni in Italia si assiste a un processo diffuso di legittimazione culturale della discriminazione per origine etnica o razziale, per età, per credo religioso, per orientamento sessuale, per identità di genere o per il fatto di essere persone con disabilità. La discriminazione è molte volte un fenomeno sottotraccia, difficile da individuare, ma presente nei diversi ambiti di vita: lavoro, accesso ai servizi, scuola. A volte, invece, diventa conflitto esplicito, causando episodi di ostilità e di violenza. Intercettare e denunciare i casi non è facile; lavorare sulla consapevolezza delle comunità è fondamentale. Il progetto promuove per tanto una cultura della informazione e della responsabilità, prevedendo una prima fase di rafforzamento della rete dei soggetti del terzo settore che si occupano di questi fenomeni, al fine di sistematizzazione un approccio alla collaborazione e alla condivisione di dati, informazioni, notizie, attività. In maniera complementare il progetto prevede 3 assi operativi di sviluppo: a)Azioni di sensibilizzazione; b)Interventi di formazione e aggiornamento;c)Iniziative di aggregazione.
Agli assi operativi corrisponderanno delle azioni: 1) iniziative di informazione su modalità e strumenti di lotta alla discriminazione nei quali la cittadinanza sarà protagonista con eventi pubblici e gruppi di lavoro coordinati da esperti in storytelling e narrazione collettiva.
2)Percorsi educativi nelle scuole e nei gruppi giovanili con la realizzazione di prodotti comunicativi crossmediali.
3) Percorsi di formazione e aggiornamento su Hate Speech per rafforzare le competenze degli operatori che svolgono funzioni di comunicazione e di intermediazione presso Istituzioni e Associazioni Locali (Centri per la salute, CPIA, sportelli informativi, Scuole, redazioni giornalistiche...)
4)Laboratori pratici per la creazione di opportunità di aggregazione ed inclusione sociale rivolti a specifici target della popolazione, con una particolare attenzione alle donne straniere.
2021.Giovani per il Clima. Protagonismo giovanile e volontariato per la tutela della nostra casa comune.
In Italia ed in Sardegna gran parte della opinione pubblica ha una parziale percezione di cosa sia il Cambiamento Climatico. Al terzo settore spesso mancano le capacity building per animare l’azine sociale; localmente i giovani rischiano di cadere in inefficaci dinamiche ideologiche invece di essere moltiplicatori di contenuti strutturati e promotori di cittadinanza. Per questo il progetto contribuisce ad animare azioni per il clima, intervenendo sulla formazione e sul protagonismo dei giovani affinchè diventino presso la cittadinanza animatori di comunità, moltiplicatori dei contenuti appresi e promotori di iniziative orientate alla sostenibilità ambientale e all’impegno civile.
Muovendosi a partire dal quadro di riferimento degli Obiettivi 13 e 15 dell’Agenda 2030, il progetto mira a migliorare la consapevolezza dell’opinione pubblica, riguardo i cambiamenti climatici in atto a livello globale e locale attraverso la formazione/azione di 30 giovani beneficiari di una età compresa tra i 20 e i 30 anni. La finalità è quella di rafforzare il protagonismo giovanile orientandolo all’azione civile responsabile per poter incidere nella coscienza civile locale e promuovere una cultura ecologica della sostenibilità e del rispetto del nostro pianeta.
L’asse formativo dei giovani sarà affiancato da un asse operativo in cui essi pianificheranno 4 microprogettazioni di campaining sociale rivolte alla comunità sarda relative i CC e la giustizia climatica. Il progetto individua in giovani a rischio di esclusione sociale un target privilegiato della formazione ed affianca a loro, soggetti inseriti in progetti di servizio civile presso amministrazioni locali ed ass. del terzo settore così che diventino attraverso di esse animatori di comunità e diffusori dell’azione progettuale.
Complementare a questa azione, una serie 8 webinar/eventi di alta formazione sui CC e sul campaining (in collaborazione con la Ass. A Sud; l’Area Marina Protetta Sinis Maldiventre; Univ. Di Sassari; CNR; Ass. Ainoke) per implementare le competenze di volontari del terzo settore che operano nell’ambito della comunicazione sociale: 20 beneficiari che diventeranno facciano moltiplicatori dei contenuti appresi, implementando il grado qualitativo di intervento e di impegno sociale presso le comunità locali e i loro contesti lavorativi.
Il progetto dialoga a livello nazionale con partner specializzati nella comunicazione sociale e nella ricerca scientifica e si pone come un intervento di rafforzamento delle competenze della cittadinanza sarda, finalizzate alla advocacy mirata alla sostenibilità ambientale.
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